L’obiettivo della proposta non è quello di ridefinire la struttura della città, né di mutarne la forma, ma di trasformarla migliorandone la vivibilità pur mantenendone i caratteri originari culturali e sociali. 

I fattori presi in considerazione per effettuare l’operazione di trasformazione non sono stati quindi solamente la forma e lo spazio, ma anche gli eventi e le azioni che nello spazio hanno luogo. 

Dovevamo rispondere alle esigenze della persone che vivono e visitano la città, adattandoli ai cambiamenti sociali, economici, al clima nonché alla storia di questa città. 

Questo è stato il nostro punto di partenza: 

“The street is the river of life of the city, the place where we come together, the pathway to the center” (William H. Whyte)

Le città vivibili sono spontaneamente percepite come accoglienti e sicure, mentre l’assenza di persone e vita in una città è spesso causa di una sensazione di insicurezza, al di là che essa sia reale o meno. 

Tverskaya e 1-ya Tverskaya-Yamskaya sono state oggetto di varie trasformazioni, prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale, interessate da un’uso completamente differente a seconda le si percorresse durante il giorno o nelle ore notturne, avendone una sempre differente percezione dello spazio.

Hotel, uffici e residenze hanno tutte lo stesso involucro, che va a formare un unico fronte urbano che costituisce una netta separazione tra l’uso interno degli edifici e le loro facciate.

Per migliorare la qualità dell’ambiente urbano abbiamo lavorato su differenti layers: 

il sedime stradale, proponendo una modifica che consenta la coesistenza delle auto e dei pedoni; 

lo scenario urbano, introducendo una fascia verde tra i pedoni e le automobili; 

il rivestimento, sostituendo l’esistente con nuovi pattern e nuovi materiali; 

l’ arredo urbano, nuovo elemento integrato al marciapiede e all’infrastruttura viaria.